martedì 2 maggio 2017

Rizzi Barbaresco Pajoré 2005




Cru Pajoré, in quel di Treiso, al confine con il comune di Barbaresco - vigna Suran, tre ettari – le cui uve maturano da 12 a 18 mesi in botte grande, rovere di Slavonia, in seguito, vasche di cemento e acciaio per un anno.
Se ne occupa, scupolosamente, Enrico Dellapiana, con l’aiuto di Iole, sua sorella.

Un’annata non considerata stratosferica – volendo sintetizzare, generalizzando – ma che a me piace parecchio: muscoli pochi, classe tanta. Chi cerca struttura, ha sbagliato e l’anno e pure il produttore, la cui eleganza è uno dei segni caratterizzante i suoi vini.

Naso che si fa attendere un tot, poi il bouquet parte all’attacco con lampone e ciliegia, cenni di alloro e timo, mentre si stagliano nitide folate balsamiche e speziate – cannella e pepe nero.

Avvolge la bocca e prosegue la coerente precisione aromatica, con il bonus di intense sensazioni di cioccolato e tabacco da pipa, mentre permane evidente la caratura balsamica, unita alla frutta, ora sotto spirito.
Tannino vellutato e pienamente inserito, sorsi eleganti, sostenuti da acidità, dal lungo finale mentolato, con afflati di eucalipto e liquirizia dolce.


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