martedì 28 marzo 2017

Michele Chiarlo Barolo Cerequio 1998




Rosso rubino spiazzante. Piacevolmente. Osservando il tappo, direi imbottigliato ieri pomeriggio, già verso sera.

Al naso è la quintessenza della giovinezza, ma anche riservato e forse diffidente.
Si concede poco a poco, sospettoso e con circospezione: prugna e marasca sotto spirito, sbuffi di rosa appassita, scatola di sigari e umori speziati.
Guardingo e contratto, ma di portamento elegante.

La classe del lieu-dit emerge al palato, vestendolo di tutto punto e confezionando sorsi di raffinato piacere. Si intensifica aromaticamente, inserendo arrangiamenti balsamici e di sottobosco, alle impressioni olfattive, diventate, via via, più nette e avvolgenti.
Tessitura di prestigio e acidità svettante, bilanciamento alcolico ed eleganza tannica, per un lungo epilogo, con armonici rimandi di tabacco ed eucalipto.

Impressionato dalla giovinezza di questa bottiglia, la quale, appurate le premesse, lascia presagire tanto una lontanissima, e lentissima, evoluzione, quanto un radioso futuro.



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