venerdì 20 gennaio 2017

Pol Roger Champagne Rich




Lo champagne, in declinazione demi-sec, secondo Pol Roger.
Tanto per capirci, dosaggio zuccherino a 35 gr./lt. (alla maison sostengono, per precisione, siano 34).

I tre vitigni classici champenois, in parti eguali e provenienti da 30 cru differenti.
C'est-à-dire: Pinot Nero, dalla Montagna di Reims, il Meunier, dalla Vallata della Marna e lo Chardonnay, dalla Costa dei Bianchi. Questa cuvée, cui viene aggiunto un 25% di vini di riserva, rimane, infine, quatto anni, quanto meno, sui lieviti.

Il risultato? Sorprendente per la…secchezza. Ma non solo quella.
Paradossalmente, mi è successo di bere degli champagne brut, e di percepirli, questi sì, molto dosati, sbilanciatamente dosati.
Nondimeno, come sempre, tutto ruota intorno alla maestria, e magia, dell’equilibrio.

Ti aspetti un liquido, al limite dello stucchevole.
Au contraire, è così esplicito il bilanciamento tra dosaggio e verve acida - quest’ultima veramente rifrescante e quasi tagliente - da originare sorsi squisitamente armonici, con tanti saluti alle sensazioni dolci, messe ai margini.

Ritrovo tutto lo stile e la maîtrise della casa, certo, tuttavia c’è anche tanta roba, non solo verticalità. Spezie dolci, in dosi massicce, frutta secca e toni finemente boisée, con dattero e caramello, a impreziosire.
In bocca droiture e struttura si compenetrano elegantemente.
Sorsi pieni, di acidità incredibile, con altissimo potere pulente, che, gastronomicamente, me lo fanno preferire con formaggi, piuttosto che dolci.
Beva incontenibile, persistenza e tensione, per un palato sempre asciutto.

Rapito anche dal demi-sec.

Nessun commento:

Posta un commento