venerdì 9 settembre 2016

Pol Roger Champagne Sir Winston Churchill 1999





Mon Dieu, c’est mon anniversaire, dunque si stappa qualcosa di speciale.
Ti risparmio gli ormai logori luoghi comuni, circa l’amore smisurato del grande condottiero per questa Maison e, nel particolare, per questa cuvée.
Anche io, molto, ma molto più modestamente, nutro grandissima ammirazione per questa casa di champagne, il cui stile è, da sempre, nelle mie corde.

La cuvée de prestige, solo da vigneti Grand Cru, è un assemblaggio a dominanza Pinot Nero, con saldo di Chardonnay, le cui percentuali restano un segreto di famiglia.
Dieci anni di sosta nelle cantine, a 33 metri di profondità, mi consegnano un tappo in forma smagliante, un calice oro raggiante, nonchè un perlage finissimo e “nervosamente” inarrestabile.


 

Naso freschissimo e molto intenso, inizialmente più con il passo e le peculiarità della bacca bianca. Candide avvolgenze di crema pasticcera, biscotto croccante e mandorla grigliata, con generosi inserti di albicocca, pesca gialla e mango. In seguito, il coté pinotnereggiante si fa largo, con puntuali tocchi di humus, fragolina, lampone e ribes, impreziosito da nervature speziate – pepe e zenzero – e affilati spunti minerali.
Un turbine di sensazioni che si rincorrono e svelano, continuamente, nuove sfaccettature, talora più fresche, talora più evolute.

Bollicina perfetta, per una bocca magistrale e opulenta, la quale ristabilisce e riconosce il dominio della bacca nera, senza, peraltro, ne risulti scalfito l’equilibrio generale, davvero di pregio, anche per quanto attiene il rapporto freschezza-maturità.
Armonica struttura, complessità e cremosa eleganza, con la timbrica fruttata in forte evidenza, seguita da zafferano e folate gessose.
Salivante tensione, lunghezza e persistenza (quasi) interminabili, con elettrici ritorni di zafferano, misti a caffè e tabacco biondo.

"Mes goûts sont simples, je me contente aisément de ce qu'il y a de meilleur"
(Sir Winston Churchill)


 

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