martedì 19 aprile 2016

Michel Issaly Blanc Les Cavaillès Bas 2013




Michel Issaly è il vigneron che si celava, fino a pochi anni fa, dietro il Domaine de la Ramaye e che ora ha voluto fosse proprio il suo nome e cognome a comparire in etichetta.

Gaillac, Midi-Pirenei, ah, il Mauzac. Ho dei bellissimi ricordi di quando si beveva, tanti anni fa, con gli amici, una Blanquette de Limoux, formato magnum – ne abbiamo fatte fuori a bancali – costituita, quasi in purezza (94%), dal quel vitigno.
Questo, tuttavia, non è mc, siamo al di sotto di quella percentuale bulgara (70%), con altri due vitigni rigorosamente autoctoni, un 20 di Len de L’el e 10 di Ondenc.

Per me, Les Cavaillès è il migliore della batteria di vini prodotti da Michel, vini che, dato il suo pressochè nullo interventismo, talvolta, presentano ancora imprecisioni e/o difetti.
E’ un vino che gli assomiglia molto, ha quel carattere e quella complessità che ritrovi chiacchierando con Michel.

E’ vin de terroir, che si sviluppa tra aromi di pane grigliato e di frutta – mela e pera – tra fiori di campo e nocciola tostata, con una salda impronta minerale.
In bocca, coerenza e complessità crescono, gradatamente, ma progressivamente, senza soluzione di continuità, in virtù di una materia densa, che sa regalare sorsi di nitore convincente. Chiusura affilata e mineralissima, di media durata, con spunti fumé.


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