venerdì 6 novembre 2015

Aoc Champagne Blanc de Noirs “Largillier” Brut s.a. Coessens




Jérome Coessens, alcuni anni fa, si è messo in proprio, riprendendo vecchie vigne di famiglia – ceppi di oltre 40 anni – ed è considerato, oggi, uno dei tanti vignerons emergenti. Volevi che non andassi a trovarlo?

Siamo a Ville-sur-Arce, un minuscolo villaggio dell’Aube, mentre “Largillier” – suolo con notevolissima presenza di argilla - è un lieu-dit, una parcella, proprietà esclusiva della famiglia – monopole - dove si coltiva solamente Pinot Noir. Jérome è gasato, molto, e (s)fortuna che gli manchi il muretto, le clos, altrimenti chi lo fermerebbe più?
Quando lo incontrai, insistette molto sul fatto che lui vendeva, parte della sue uve, a un famosissimo produttore di Avize. Boh.

Dunque, PN in purezza, base anno 2009, 28 mesi sui lieviti, sboccatura maggio 2012.
Al naso freschezza e tostature, qualche cenno vegetale, i piccoli frutti rossi che ti aspetti dalla bacca nera – ribes e lampone, mora e fragolina – confortati da un bell’intreccio minerale.

All’assaggio, più struttura – troppa - che freschezza, con l’acidità, un po’ indolente, che, non sempre, gestisce al meglio, e circoscrive, i muscoli che il Pinot Nero ostenta, solitamente, nella Côte des Bar (Champagne sud). Permane una forte identità minerale, un discreto allungo, ancorchè il sorso resti un filo affaticato – livello del flacone che cala lentamente - e il peso della materia restringa il raggio d’azione di altri, attesi, elementi.

Da Jérome era andata un po’ meglio la degustazione, che non la bevuta odierna, analizzata con più calma e attenzione. E' un discreto/buon champagne, come tanti altri, nulla di più, certamente non straordinario e, per la mia tasca, dal prezzo spropositato.

Sgàsati un filo, Jerome.

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