venerdì 14 agosto 2015

Aoc Champagne Cuvée Elisabeth Salmon Rosé Brut 2000 Billecart-Salmon




Da una delle ultime maisons champenoise ancora indipendenti, ecco la cuvée de prestige rosé – di assemblaggio, Chardonnay e Pinot Nero - creata nel 1988, per omaggiare Elisabeth Salmon, la moglie del fondatore (Nicolas-François Billecart).

Quello che, in origine, era un rosa Salmon(e), nomen omen, con gli anni, lo ritrovo arancion, marcatore di una ossidazione indiscutibile, quantomeno all’occhio.
Ma, tranqy funky, tutto è, e resterà, circoscritto alla cromia.
Intanto, dalla finissima catenella dell’effervescenza, traspare già femminilità elegante, discreta, ma ricercata.

Il naso è delicato, ricco ed effonde freschezza. Tanta.
Fruttini rossi, non potrebbe essere altrimenti, dalla ciliegia alla fragola, dal lampone alla prugna, poi agrumi croccanti, fico, melograno e pesca. Di suadente florealità e fini tostature ben inserite, contempla una personalità minerale, inizialmente delicata che, via via, assumerà cifra rilevante.

Questa ricchezza olfattiva, non ha trovato completa approvazione al palato, lasciando intravedere, solo a tratti, il potenziale e dimostrando, solamente a flacone quasi terminato, quelle peculiarità che mi attendevo, dati gli ottimi esordi.
Il sorso, tuttavia, si è rivelato sempre di pregevole freschezza e tensione, non tradendo, in alcun modo, la sua età, all’interno di un quadro aromatico, questo sì, taciturno, assorto e poco incline a schiudersi.
Tutto questo, mentre il naso continuava a dispensare complessità.

Proprio come alcune donne, le quali, dapprima, ti mostrano il loro taglio rosa, per poi, all'acme, mandarti in bianco.
C’est la vie, buon ferragosto, amici.


2 commenti:


  1. Assunta, detta Liz, la bella apprendista in prova in pescheria, mi stava decantando il salmone in offerta, mostrandomi il taglio rosa chiaro, fresco e umido ed invitandomi all'assaggio.
    Fraintesi dicendole che l'arei assunta volentieri io, vista la disinvoltura con la quale mi mostrava quel che di solito si lascia immaginare.
    Tornai a casa con una coda di rospo tra le gambe e del ghiaccio per curare l'ematoma sull'occhio e il calore in eccesso, aprendo il frigo mezzo vuoto trovai del salmon sottovuoto e la boccia con le istruzioni per l'uso del DJ che, ancora una volta, mi aveva preso all'amo, sorrisi, ricambiando i suoi effervescenti auguri di Ferragosto.

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    1. Anche in zona ferragosto il Poeta è in forma più che mai e non va in vacanza.

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