venerdì 15 maggio 2015

Aoc Champagne Brut Rosé Grand Cru s.a. Gatinois




Dal 1696, 12 generazioni di vignérons, sette ettari di vigne - sei a Pinot Nero, 1 a Chardonnay - in quel di Aÿ, villaggio Grand Cru della vallata della Marna, per una produzione di poco inferiore alle 50 mila bottiglie. Questi, per sommi capi - senza partire dalla notte dei tempi per raccontarti la storia della maison - i numeri del proprietaire récoltant Gatinois.

Ho visitato l’azienda lo scorso anno, ricavandone ottima impressione, tante conferme assaggiando tutta la gamma (che in parte conoscevo) e venendo via con abbondante scorta.

A partire da questo rosé d’assemblage - 85 unità di Pinot nero, 15 di Chardonnay, per 24 mesi sui lieviti – il cui salmone scuro della vista, ti anticipa, chiaramente e senza ambiguità, il peso della bacca nera.

E’ subito la freschezza di nitide note speziate a colpire e scolpire le narici, seguite dagli immancabili frutti rossi – arancia e melograno, chinotto e litchi – con una forte componente di mineralità salmastra che, mano a mano, assume vieppiù personalità.

L’assaggio conserva, con lucidità, il lessico olfattivo, raccontando ricchezza di materia, fregiata da vinosità e buon bilanciamento tra potenza e repertorio aromatico.
Convince la fusione tra il fruttato, le spezie e la mineralità marina, la quale tenta, e ottiene, più volte, il sopravvento.
Sorso elegante e verticale, strutturato e di media persistenza.

Con battuta di fassona e il live 1971 dell’indimenticato “Mr. Black President” Fela Ransome Kuti (con Ginger Baker).




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