mercoledì 15 ottobre 2014

Igp Venezia Giulia Verduzzo 2007 Bressan




Ho scritto, non molto tempo, fa di un macerato che non mi aveva convinto.
Resettate tutto e voltate pagina, qui è altra storia.

Vendemmia un po’ tardiva e lunga macerazione per un calice aranciato carico e intenso.
Al naso è freschissimo e con un forte incipit minerale, su cui si sviluppa una valanga di frutta gialla, anche tropicale – albicocca disidratata sugli scudi, nettarina e agrumi confit, fichi e datteri – una punta di miele, qualche erba essiccata di campo e una pulita nota ammandorlata.

Il palato, impressionante per freschezza e allineato in tutto e per tutto – come da ordini di Fulvio! – amplifica l’espressione olfattiva, con l’ampia connotazione fruttata – anche qui moltissima albicocca, datteri e cedro candito – che si divide il proscenio, senza pasticci, con convincenti e forti tinte di sapida mineralità.

Bottiglia equilibratissima, con la lunga macerazione che non ha affatto intaccato l’acidità e la verticalità dell’assaggio. Una piacevole verve tannica, ha contribuito a slanciare un sorso – pieno, asciutto e di fluida beva - che si è rivelato lungo, parecchio persistente e ha chiuso con netti rimandi di mandorla, dattero e sigaro.
Tranquilli, non ho fumato e non sto ridendo, in tavola solamente un assortimento di formaggi, a pasta dura, stagionati.

Un vino non facile e non per tutti, di carattere, con le palle, che non le manda a dire, come è nello stile del suo papà vignaiolo.
Per me un altro viaggio, appagante e indimenticabile, nell’enomondo di Fulvio.


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