sabato 18 gennaio 2014

Docg Chianti Classico 2009 Val delle Corti





Quando leggo Radda in Chianti, cuore del Chianti Classico, mi emoziono e la bocca già saliva.
Sono conquistato dai vini che si ottengono da queste parti.
Sono circa sei gli ettari vitati, condotti da questa azienda, in regime biologico – percentuali bulgare di Sangiovese, qualcosina di Canaiolo e un po’ di Merlot – per una produzione che si aggira intorno alle trentamila bottiglie.

Poche unità di Canaiolo, a saldare la quasi totalità di Sangiovese per un bicchiere rosso rubino trasparente. Al naso fruttini di bosco, amarena, del floreale – rosa e violetta – e una nota speziata… che non arriva.

In bocca, una concreta affinità alla trama olfattiva, un tannino fiero e scalpitante, sostenuto da cospicua acidità. Per mia sfortuna, un tenore alcolico, sopra le righe, copre l'ottima e tipica materia di questo flacone. Ne consegue una beva sottomessa, inibita. Non persuaso, rinvio di ventiquattro ore, tuttavia il quadro non cambia, con l’alcol ancora a primeggiare.

Giudizio sospeso, in attesa di altri stappi, che non si faranno attendere.




Ho raccontato un altro Chianti Classico a questo indirizzo:



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