lunedì 25 novembre 2013

Docg Brunello di Montalcino Tenuta Il Greppo 2001 Biondi Santi





In questi giorni, mi sono preso la licenza, di scomodare dal sonno, questo monumento al Sangiovese. Mi ha dato l’impressione, già al momento in cui prelevavo la boccia dalla rastrelliera, che lo stessi importunando, molestando.

Lo porto in casa, lui mi osserva e mi pare di sentirgli dire “… lasciami stare, non è il momento”. Stappo e verso il liquido che sfoggia un intenso e luminoso rosso granato. Al naso c’è la frutta dolce, sa di amarena, lampone, ribes, prugna; l’aspetto floreale libera viola e una splendida, profumatissima rosa. Il corredo olfattivo si completa con una fine speziatura ed un tocco balsamico.

Passo all'assaggio e qui comprendo meglio il senso del “lasciami stare, non è il momento”. Si concederà, lentamente ma non completamente. Trovo buona coerenza ed equilibrio apprezzabile; il tannino è abbastanza fine e l’alcol appena accennato; una bella spina acida, con discreto allungo.

Pronto, ma non prontissimo. Si può, tuttavia, cominciare a bere, ancorchè la complessità - quella che si riconosce ai vini di Biondi Santi – sia attualmente in fieri e abbisogni, per perfezionarsi e completarsi, di tempo, di vetro.

Nel caso di specie, l’abbinamento con il cinghiale è stata, mio malgrado, la morte sua, nonostante il vino – e magari anche la bonanima di Franco - dall’alto della sua austerità, scuotesse il capo e, sorridendo, mi dicesse: “Vedi che avevo ragione, testone!”.


 




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