Per
un giorno, Vinondo cambia nome e diventa…Birrondo. Esco dal seminato, ma non troppo, chè rimango, comunque, in territorio alcolico. Siamo a Piasco,
provincia Granda, giusto all’ingresso della Val Varaita. Proprio qui, tre giovani
dinamici – Diego, Ivan e Luigi – a marzo di quest’anno, hanno dato concretezza
ad una loro idea, in embrione da un paio di anni. Si sono parlati, confrontati,
forse anche scontrati e questo è il risultato.
Kauss,
per chi non lo sapesse, è un termine dialettale piemontese (con la c in luogo
della k) che significa calcio, inteso come pedata. Il lemma è breve, giovane e
immediato e il simpatico logo riproduce il gesto dell’ omino.
Ho
bevuto, per la prima volta, le loro birre alcuni mesi fa e, siccome mi sono
piaciute, ho deciso di andare a conoscere chi c’è dietro.
A
ricevermi c’è Luigi, il mastro birraio, ideatore e creatore dei blend. Con lui, due ore intense e piacevolissime, in
cui mi ha illustrato tutte le fasi del processo produttivo che, per svariati
motivi, non sto a raccontarvi. Vi basti un elemento: i malti usati sono i Weyermann.
Attualmente, quattro sono le birre.
Si
parte dalla bianca, quella con il tenore alcolico più basso, prodotta con
frumento locale, proveniente anche dai campi del papà di Luigi. Di colore
opalino, ha un sorso snello e dissetante, con sentori limonosi. Leggerissima da bere, dove e
quando vi pare.
Con
la bionda – bassa fermentazione - si guadagna qualcosina in alcol e anche in
corpo, con aromi di malto, erbacei e piacevoli sensazioni agrumate.
Rinfrescante.
Occhio rubino, spuma persistente, aromi di caramello, spezie, amaro intenso: questa è
la declinazione in rosso. Gastronomica ad alta digeribilità.
Con
la doppio malto, la struttura diventa imponente, a braccetto con il grado
alcolico. Spiccate note di caramello e un finale appena amaro. Sposa bene una
selezione di formaggi.
Giusto
il tempo di fare adeguata scorta e Luigi mi confida che è in dirittura di arrivo una nuova birra, che vedrà la luce a
brevissimo. In una parola me la descrive come una birra “oltre”. Ma di questa
ne parleremo, con calma, seduti e mettendo qualcosa sotto i denti.
Suma d’acordi, Luis?
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