lunedì 7 ottobre 2013

Docg Barolo Cerequio 1997 Michele Chiarlo






Il Cerequio - una splendida collina ad anfiteatro, esposizione sud, collocato tra i comuni di Barolo e La Morra – è uno dei crus più prestigiosi, e storici, di Langa. Circa il valore del millesimo in questione, gli espertoni si sono espressi giudicandolo chi eccezionale, chi ottimo, salvo poi magari correggere il tiro ogniqualvolta incontravano bottiglie più o meno performanti. Infatti, alcuno possiede la sfera di cristallo, e le variabili – rischi compresi - che si innescano nel percorso in vetro sono innumerevoli. Va da sé che, quando si parla di bottiglie con parecchie primavere sul gobbone, può succedere di tutto e la scommessa diventa vieppiù audace, ceteris paribus.

Questa bottiglia ha avuto un andamento alquanto altalenante. Parto, subito, con un tappo al limite, ma c’è ancora un bel rosso rubino che concede poco al granata. All’inizio, lapalissiano, è stra-chiuso, sia al naso che in bocca. Passa un’oretta e si sbottona, fiero, su sentori di sottobosco, foglie secche, dove spiccano buoni rimandi di frutta scura matura - ciliegia e amarena sotto spirito - qualche tocco di lampone, ribes ed una fine speziatura. Idem al palato con una sostanziale coerenza, ancora una buona verve acida ed una carica tannica elegante ma pulsante che, ammetto, non mi sarei atteso. Emerge l’aspetto raffinato del sorso che termina, moderatamente lungo, su note balsamiche. Tutto ciò fino a circa metà bottiglia. Quando, ormai, mi ero pressochè convinto – o illuso? - che il meglio me lo avrebbe riservato nella parte finale, si è, inopinatamente, chiuso a riccio ed è tornato in letargo. Sterile e vacuo esercizio indagare sulle cause.

Una bevuta convincente e di carattere solo a tratti cui, nondimeno, concedo volentieri attenuanti, non solamente per l’età – boccia acquistata il mese scorso in un’ enoteca con larghissimo beneficio d’inventario circa la sua conservazione ed i suoi chilometri. Nonostante tutto, un'esperienza da “bicchiere mezzo pieno”. Poteva andare peggio – già successo con annate ben più recenti – e di molto.





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