Il
Cerequio - una splendida collina ad anfiteatro, esposizione sud, collocato tra
i comuni di Barolo e La Morra
– è uno dei crus più prestigiosi, e
storici, di Langa. Circa
il valore del millesimo in questione, gli espertoni si sono espressi
giudicandolo chi eccezionale, chi ottimo, salvo poi magari correggere il tiro
ogniqualvolta incontravano bottiglie più o meno performanti. Infatti, alcuno
possiede la sfera di cristallo, e le variabili – rischi compresi - che si
innescano nel percorso in vetro sono innumerevoli. Va da sé che, quando si
parla di bottiglie con parecchie primavere sul gobbone, può succedere di tutto
e la scommessa diventa vieppiù audace, ceteris
paribus.
Questa bottiglia ha avuto un andamento alquanto
altalenante. Parto, subito, con un tappo al limite, ma c’è ancora un bel
rosso rubino che concede poco al granata. All’inizio, lapalissiano, è stra-chiuso,
sia al naso che in bocca. Passa un’oretta e si sbottona, fiero, su sentori di
sottobosco, foglie secche, dove spiccano buoni rimandi di frutta scura matura -
ciliegia e amarena sotto spirito - qualche tocco di lampone, ribes ed una fine
speziatura. Idem al palato con una sostanziale coerenza, ancora una buona verve acida ed una carica tannica elegante
ma pulsante che, ammetto, non mi sarei atteso. Emerge l’aspetto raffinato del
sorso che termina, moderatamente lungo, su note balsamiche. Tutto ciò fino a
circa metà bottiglia. Quando, ormai, mi ero pressochè convinto – o illuso? -
che il meglio me lo avrebbe riservato nella parte finale, si è, inopinatamente,
chiuso a riccio ed è tornato in letargo. Sterile e vacuo esercizio indagare
sulle cause.
Una
bevuta convincente e di carattere solo a tratti cui, nondimeno, concedo
volentieri attenuanti, non solamente per l’età – boccia acquistata il mese
scorso in un’ enoteca con larghissimo beneficio d’inventario circa la sua
conservazione ed i suoi chilometri. Nonostante tutto, un'esperienza da “bicchiere
mezzo pieno”. Poteva andare peggio – già successo con annate ben più recenti – e di
molto.
Nessun commento:
Posta un commento