giovedì 15 agosto 2013

Aoc Champagne Grand Cru Blanc de Blancs Extra Brut s.a. Bonnaire





A cavallo tra luglio e agosto è, solitamente, il periodo in cui ci si ritrova, con più tempo, tra amici crapuloni a gozzovigliare. E, solitamente, a livello liquido tengono botta le bollicine, il più delle volte – per non dire quasi sempre – quelle della grandeur d’Oltralpe. Ecco svelato l’arcano della presenza un po’ più frequente di posts sullo Champagne. Tra un sorso e l’altro succede di prendere due appunti due e, sempre senza prendersi troppo sul serio, tra una boutade e l’altra, si tirano giù alcune impressioni giusto per.

Il nostro di oggi è un flacone estremamente interessante, sotto tutti gli aspetti, non ultimo quello degli sghej. O meglio, più che la boccia in sé, è l’azienda ad essere di elevato profilo, ovviamente già dai prodotti basici.
Siamo a Cramant, uno dei 17 villaggi classificati Grands Crus e Bonnaire si trova giusto qui, fin dal 1932. Oggi Jean Louis coltiva qualcosa come 22 ettari dove lo Chardonnay logicamente fa la parte del leone - siamo nella Côte des Blancs - con il 62 percento, completano 25 percento di Pinot Noir e dieci di Pinot Meunier. La produzione ruota intorno alle duecentomila bottiglie.

Questo prodotto si colloca nella fascia medio-alta dell’azienda e fino a qualche anno fa usciva come zero dosage poi, come mi ha confessato lo stesso Jean Louis, obtorto collo, si è passati a questa definizione – extra brut – giacchè la gente un po’ si “allarmava”, si insospettiva, ma il prodotto è rimasto quello.

Nel calice è oro luminoso con tenui bagliori verdi ed effervescenza fine, continua, raffinata. Molto intenso al naso che si apre su note di crema pasticcera e frutta secca, agrumi e camomilla, miele e cacao. Emerge, seducente, la nota gessosa – la craie – che conferisce una cifra notevolissima di mineralità.

L’impatto gustativo è segnato da bella cremosità, verticalità e freschezza non comuni e lama acida invero affilata. Frutta e fiori in gran spolvero – completa la rispondenza con agrumi e camomilla - una vivida nota speziata e soprattutto la mineralità che, rivestendo un ruolo assai influente, apporta struttura e sapidità al sorso. Lunga PAI per una bevuta scioltissima e gratificante.
Se resistete, dopo la sboccatura, lasciatelo riposare un pò in cantina, perchè gli giova parecchio stare à l'abri de la lumière, come sostengono i cugini.

Vi auguro un vinoso Ferragosto.



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