lunedì 22 luglio 2013

Doc Lambrusco di Sorbara Leclisse 2011 Paltrinieri





Questo è il classico caso – che trova sempre più convalide - in cui non sempre spendendo di più, a fortiori, si ottiene di più. Mi spiego meglio. Ad inizio anno vi ho descritto qui, in termini più che soddisfacenti, l’altro prodotto di casa Paltrinieri, il Radice. Pertanto spinto dalla curiosità ho voluto testare Leclisse che rappresenta la punta di diamante della cantina.

A differenza del “Radice”, che rifermenta in bottiglia, questo é ottenuto con metodo Charmat lungo, utilizzando il solo mosto fiore. E’ rosa vigoroso con sfumature tendenti al violaceo con spuma chiara, che abbonda e scalpita. Il ventaglio olfattivo si esprime su delicate, pure troppo, fragranze di fragoline di bosco, lamponi e ribes.

L’impatto gustativo, se non fosse per una discreta secchezza e tensione del sorso, non aggiunge molto altro. Anzi. Carbonica ingombrante, aromi pallidi e sbiaditi, acidità sopra le righe, una leggera sapidità ed un finale davvero breve sono i tratti salienti di questa boccia che non mi ha per nulla gratificato.
O, forse, sarà tutta colpa del mio palato più storto e starato del solito.
Ad ogni modo prediligo e scelgo, tutta la vita, il Radice. Non me ne voglia Paltrinieri.



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